Allenare L’Autostima nel calcio.
Vi presento il mio metodo di allenamento
Allenare L’Autostima nel calcio
Dopo 33 anni da allenatore, ho voluto scrivere un breve articolo , con lo scopo di indicare il metodo che ho utilizzando per la preparazione calcistica delle formazioni da me allenate, cercando con degli esempi di chiarire una metodologia che al sottoscritto ha dato grandissime soddisfazioni.
Partirei subito dal concetto base , relativo alla capacità da parte di una formazione, di adattarsi ( in tempi molto brevi) ai cambiamenti tecnico-tattici che si verificano durante un incontro. In particolare, ritengo che il tempo di risposta di una formazione durante una transizione negativa o positiva , incida in maniera determinante sul risultato di una partita.
In sostanza , credo , che una formazione “lenta mentalmente” , cioè incapace di reagire velocemente ad una sollecitazione avversaria ( cambio di gioco, sovrapposizione , verticalizzazione ,perdita possesso palla ecc. ) , possa essere svantaggiata al fine del risultato finale, ed infatti una statistica riporta che il 60% di gol avviene a seguito di una transizione negativa .
La transizione è una situazione repentina ed inaspettata, che spesso coglie impreparata la formazione che la subisce , ma se noi fossimo in grado di aumentare l’attenzione globale e la velocità di reazione, probabilmente potremmo limitare i danni e sfruttare questa caratteristica (potenziata) anche per gestire tutte le atre situazioni, compresa la fase di organizzazione del gioco collettivo con risultati eccellenti , sfruttando i concetti di visione periferica e di visione del gioco su più livelli ( capacità di lettura delle situazioni) .
Per allenare la “velocità collettiva” e rendere una formazione capace di reagire tempestivamente alle varie sollecitazioni , ho utilizzato gli strumenti forniti dalla psicocinetica, cercando con questa tecnica di “allenare” l’attenzione con proposte tecnico-tattiche dalla difficolta crescente ,che portassero il gruppo ad una sempre maggiore “fatica mentale”. Nel tempo, ho notato che la “fatica mentale allenata costantemente ” ( la capacità di ragionare e reagire tempestivamente agli stimoli di una partita) può portare una formazione ad essere molto più veloce rispetto a chi non utilizza questi tipi di allenamento, ho notato che, chi ha seguito un certo tipo di percorso, risultava essere in grado, di assimilare ed applicare schemi e direttive in maniera quasi automatica.
La strategia che ho cercato di seguire , consisteva nel presentare (durante l’intera stagione) poche esercitazioni, con grado di difficoltà sempre crescente , partendo da un esercizio base di media difficoltà si arrivava poi ad una proposta intensa e strutturata . I tempi di adattamento iniziali , risultavano sempre molto lunghi , ma utilizzando il concetto di “gradualità” (esercitazioni sempre più complesse ) si assisteva ad una sensibile riduzione dei tempi con grandi vantaggi per il gioco collettivo.
Per spiegare questo concetto, voglio utilizzare un esempio molto semplice ed efficace: Marco , in possesso palla deve decide se passare il pallone a Luca o a Giacomo, dopo aver optato ed eseguito il passaggio per Luca , Luca dovrà decidere se fornire palla a Giacomo o ad Andrea . Come si può chiaramente comprendere nella situazione sopra riportata, chi si trova in possesso palla , oltre a garantire
il possesso , dovrà anche cercare delle soluzioni ( che rallentano inevitabilmente l’azione) ,ma se fossimo in grado di fare in modo che Luca, vedendo Marco in possesso palla , si posizionasse e comunicasse l’intenzione di ricevere il pallone e allo stesso tempo Giacomo e Andrea , leggendo preventivamente l’azione , si posizionassero in modo da fornire a Luca più opzioni di passaggio, sicuramente l’azione risulterebbe nettamente più veloce. Se fossimo poi in grado di sviluppare degli schemi di gioco , in base alla posizione della palla o a situazioni ripetibili, bene, probabilmente avremmo reso la nostra azione ancora più veloce ed efficace.
Personalmente ritengo che si possano applicare schemi di gioco, solamente dopo aver insegnato i principi relativi a ciò che io considero la “velocità collettiva” , dove i movimenti coordinati ,scanditi da tempi certi, possano creare il giusto ambiente per l’applicazione di queste importanti direttive studiate a tavolino .Nel gioco del calcio, va considerato anche un concetto che sta alla base dello sviluppo di una strategia, che prevede, che a dettare le azioni di giocano siano, con i loro movimenti e i loro atteggiamenti di sostegno i giocatori senza palla.
Utilizzando questa metodologia di allenamento, ho notato che il miglioramento dei tempi di gioco, la capacità di lettura di una situazione , la miglior gestione nelle transizioni , ecc, ha coinciso con un fortissimo aumento di autostima da parte dell’intera formazione formando cosi la “ tempesta perfetta” ( velocità collettiva + autostima) , con una graduale ed inarrestabile crescita del gruppo.. “formazione vincente”.
Vediamo ora delle esercitazioni da proporre per allenare i concetti sopra descritti.
• Organizziamo una partitella (con le mani) 2 formazioni con casacche (gialle e blu) , inizialmente l’obbiettivo dei gialli è quello di fare gol in una porta difesa dalla formazione blu.
o Varianti
▪ Prima di fare gol tutti i giocatori dovranno toccare palla almeno 1 volta
▪ Prima di fare gol almeno 1 giocatore dovrà colpire e passare la palla con la testa
▪ Prima di fare gol, un giallo dovrà passare la palla ad un blu chiamandolo per nome per poi farsi restituire la palla ( se non verrà detto il nome o se il nome verrà sbagliato il blu terrà palla e inizierà il proprio percorso)
▪ L’esercizio completo, sarà la somma delle varianti sopra descritte , prestando attenzione che le formazioni completino ogni fase prevista dall’esercitazione stessa ( naturalmente a queste varianti , il mister potrà aggiungere molte altre situazioni per mettere in difficoltà la propria formazione). Per ogni modifica dell’esercizio, il mister dovrà calcolare il tempo di adattamento.
• Organizziamo una partitella ( possesso palla con 2 formazioni con casacche gialle e blu) , inizialmente l’obbiettivo dei blu sarà quello di fare gol nella porta difesa dai gialli (normale partitella)
o Varianti
▪ Prima di fare gol, tutti i giocatori (della formazione in possesso) dovranno toccare palla almeno 1 volta
▪ All’interno delle 2 formazioni verrà inserito un avversario, ( con casacca uguale alla formazione ospite, quindi l’avversario dei gialli avrà comunque casacca gialla) che potrà intercettare palla dai suoi “finti compagni” o potrà dare palla ai propri compagni “veri” ( blu in questo caso) se erroneamente fornito dai giocatori gialli. Come noto l’utilizzo della casacca , risulta essere, un riferimento per i giocatori durante le partitelle e proprio per questo, con lo scopo di aumentare l’attenzione e
la velocità di azione e reazione, noi andiamo a togliere inizialmente almeno 1 riferimento.
▪ Con lo scopo di rendere le cose sempre più complesse e proseguire nel nostro percorso sulla “velocità collettiva” faremo togliere le casacche ad entrambe le formazioni, rendendo il gioco molto complesso e nettamente più ragionato.Da subito si noterà un fortissimo rallentamento delle azione ( forte imbarazzo alla nuova proposta) , che, con il passare del tempo si ridurrà sensibilmente e si arriverà ad un certo punto dove non si noterà differenza tra l’utilizzo delle casacche o l’assenza delle stesse. Anche in questo caso si potranno identificare 2 intrusi che a loro volta non avranno casacca e dovranno essere identificati senza nessun riferimento.
▪ L’esercitazione potrà considerarsi completa e rispondente alla caratteristiche descritte nell’articolo, quando, un qualsiasi giocatore (magari pressato senza soluzioni verso un proprio compagno) , potrà passare palla ad un avversario , nel caso in cui, quest’ultimo venga chiamato per nome prima del passaggio. ( se ad esempio, Giacomo in possesso palla viene pressato da un avversario ( Luca ), lo scambio con Luca potrà avvenire sole nel caso in cui Giacomo chiamasse per nome Luca, il quale, successivamente dovrà fornire palla agli avversari (senza dire il nome),e proseguire cosi il possesso palla della formazione di Giacomo.. Nel caso il possessore palla fornisse l’avversario senza preventivamente averlo chiamato, o se nel chiamarlo avesse sbagliato il nome , questo coinciderebbe con la riconquista palla da parte degli avversari. ( se ad esempio, Giacomo in possesso palla venisse pressato da Luca e Giacomo chiamasse erroneamente il nome di Tulio, Luca giunto in possesso palla, potrà giocare con la propria formazione (utilizzando le stesse regole) senza rendere palla alla formazione avversaria di Giacomo.
• Organizziamo una partitella con 2 formazioni con casacche in un campo con 2 porte contrapposte, ogni formazione potrà fare gol indifferentemente in una o nell’altra porta. (stiamo allenando le transizioni)
o Dopo 10 minuti di adattamento (esercitazione non facile) leviamo le casacche alle 2 formazioni , rendendo la proposta molto complicata dalle repentine transizioni. In questo caso, le formazioni oltre all’obbiettivo del gol, dovranno porre particolare attenzione a difendersi da eventuali transizioni negative e a sfruttare al massimo le transizioni positive che si potranno innescare, cercando di puntare la porta più vicina o quella meno controllata dall’avversario. L’assenza di riferimenti cromatici (casacche) renderà l’esercizio molto complesso , con tempi di adattamento molto lunghi , dove da subito si potrà notare la grandissima difficoltà nel finalizzare la palla in rete. Questa difficoltà a segnare è da attribuirsi alla messa in secondo piano dell’obbiettivo gol, viste le numerose difficoltà che si dovranno affrontare prima di poter segnare una marcatura.
Le esercitazioni riportate , sono degli esempi di allenamento che potrete sviluppare con la vostra formazione , utilizzando un sistema progressivo in grado di mettere sempre in competizione e in sfida il vostro gruppo.
Roberto Genta